Tra i vari punti interrogativi che pone la transizione elettrica c’è quello legato al futuro delle vetture sportive. Specialmente se piccole e intrinsecamente legate al mondo dei motori a combustione interna, magari perché, come la Abarth 500, hanno l’elaborazione meccanica nel dna. E invece, proprio il cinquino col pungiglione è una delle poche mini-sportive a poter vantare un posto assicurato nel futuro a batteria. Un po’ a sorpresa – per le ragioni citate sopra – e un po’ no, visto che la base di partenza, cioè la Nuova 500 elettrica, è già bell’e pronta. Ora si tratta di tirar fuori una vettura che, per quanto tecnologicamente distante dalle origini manifatturiere dello Scorpione, possa ereditarne il carattere.
Ieri. Nel 1958, a pochi mesi di distanza dalla presentazione della 500 prima serie, nasce la 500 Abarth, elaborata con scarico e carburatori ad hoc dall’omonima officina che, per dimostrare la tempra e l’affidabilità della vettura, realizza poi una versione del cinquino denominata Record, dotata di 26 CV erogati da un due cilindri in linea da 479 centimetri cubi raffreddato ad aria. Un’auto capace di toccare i 120 km/h, dal peso di soli 485 chili, che fior di piloti (Mario Poltronieri, Mario Guarnieri, Bernard Cahier, Corrado Manfredini, Armando Giuberti e Remo Cattini) si alternano a guidare per sette giorni sul circuito di Monza, conquistando primati di velocità su varie distanze. L’evento brianzolo è la prima pietra su cui si costruisce un mito, alimentato poi dall’arrivo dei modelli seguenti, di cilindrata superiore: la 595 (dal 1963) e la 695 (dal 1964). Sulla base di queste nascono varie versioni, con cui le piccole dello Scorpione scalano di volta in volta nuove “vette” prestazionali. Non cambia, fino al 1971 (anno in cui l’Abarth viene acquisita dalla Fiat), la filosofia di base secondo cui Abarth, partendo dalle 500 ricevute dalla Fiat, le modifica con le sue parti speciali, e poi le vende. L’elaborazione può essere fatta anche dal cliente stesso con le celebri “cassette di trasformazione Abarth”, kit dedicati agli appassionati. La Abarth 500 (moderna) esordisce nel 2008 ed è protagonista del rilancio del marchio dello Scorpione. Sulla base del cinquino contemporaneo, appena presentato, viene infatti introdotta una variante da 135 CV equipaggiata con l’1.4 T-Jet, che si spinge fino a 160 CV con i vari kit disponibili. Seguendo una ricetta in cui elaborazione fa rima con personalizzazione, la 500 firmata Abarth ripristina una gamma imperniata su due modelli (berlina e cabrio), declinati nelle varianti 595 e 695, sulle quali poi nascono svariate serie e limited edition, tra cui la 695 Biposto da 190 cavalli: vetture che possono essere ispirate al passato o legate ad alcune partnership esclusive (come la 695 Yamaha Factory Racing e la 695 Rivale). Non mancano, infine, le versioni da competizione: le Abarth Assetto Corse 500 e 695 ma anche la 500 R3T (omologata per i rally Gruppo R) e la derivata speciale 695 Biposto R con cambio sequenziale a innesti frontali e assetto specifico rialzato, che ha esordito al Rally Italia-Sardegna 2015.
Oggi. Attualmente la gamma della Abarth 500 è ancora strutturata su due modelli (berlina e cabrio) e due livelli di potenza, quest’ultimi contraddistinti dalle denominazioni 595 e 695. Il cuore pulsante è sempre il quattro cilindri turbo da 1.4 litri della Fiat che sulla 595 eroga 165 cavalli e 230 Nm, mentre sulla più prestazionale 695 arriva a quota 180 CV. Su questa base, ogni cliente può aggiungere i pacchetti dedicati, caratterizzati ciascuno da un mix di accessori e personalizzazioni dedicato: Turismo ed F595 per la 595, Turismo e Competizione per la 695. La Abarth 500 più potente ha recentemente introdotto anche una serie limitata, la Tributo 131 Rally, che rende omaggio a una celebre sportiva dello Scorpione (la 131 Rally, appunto) dotata di serie, tra gli altri accessori, dello scarico Record Monza Sovrapposto, dello spoiler ad assetto variabile regolabile in 12 posizioni per aumentare il carico aerodinamico e della specifica livrea “Blue Rally”.
Domani. Se l’Abarth 500 è giunta fino a oggi senza alcuna forma di elettrificazione, il suo futuro è invece “all-in” nella mobilità a elettroni. Il nuovo modello, che potrebbe chiamarsi Abarth Nuova 500 e dovrebbe debuttare l’anno prossimo, nascerà sulla base Fiat differenziandosi in molti aspetti, dal look alle prestazioni.
fonte (quattroruote)