La Citroën 2CV (da leggersi in francese deux chevaux, letteralmente “due cavalli“, dalla valutazione dei cavalli fiscali in Francia) è un’autovettura utilitaria prodotta dalla Casa automobilistica francese Citroën dal 1948 al 27 luglio 1990 e nota in Francia come “Dodoche“.
Le prime idee inerenti alla possibilità di costruire una vettura utilitaria dai bassissimi costi e dalla grande diffusione vennero in mente ad André Citroën già durante i primi anni trenta, ma tale idea venne accantonata a favore del progetto che avrebbe originato la ben più costosa Citroën Traction Avant. Poi si verificarono altri nuovi eventi: dapprima la gravissima crisi finanziaria in cui l’azienda si venne a trovare nel 1934 e la conseguente estromissione di André Citroën da parte della Michelin, uno dei principali creditori di Citroën stesso. Quest’ultimo, già gravemente malato, concluse i suoi giorni nell’estate del 1935: nonostante fosse già fuori dalla sua azienda, la notizia fu comunque dolorosa per l’intero personale della Casa del “double chevron”.
Sotto la nuova gestione fu Pierre-Jules Boulanger, nuovo vertice della Citroën, a rispolverare l’idea di una vettura economica, la cui diffusione doveva essere capillare, sia per contribuire alla motorizzazione di massa in Francia, sia per permettere con gli alti numeri di vendita di risollevare ulteriormente la situazione economica della Casa. Boulanger incaricò l’allora direttore dell’ufficio Maurice Brogly con le seguenti parole:
«Faccia studiare dai suoi servizi una vettura che possa trasportare due contadini in zoccoli e 50 kg di patate, o un barilotto di vino, a una velocità massima di 60 km/h e con un consumo di 3 litri per 100 km. Le sospensioni dovranno permettere l’attraversamento di un campo arato con un paniere di uova senza romperle, e la vettura dovrà essere adatta alla guida di una conduttrice principiante e offrire un comfort indiscutibile.» |
Boulanger impose inoltre che la vettura dovesse essere caratterizzata dai bassi costi di esercizio, che i lavori di ordinaria manutenzione fossero facilmente eseguibili anche dai clienti più inesperti in fatto di automobili e che la meccanica fosse perciò facilmente accessibile anche ad essi. L’ultima specifica, e forse una delle più pittoresche, fu che il conducente doveva poter salire a bordo della vettura con il cappello in testa.
fonte Wikipedia